Il fico d’india è una pianta molto diffusa nell’area mediterranea che può’ essere riprodotta/moltiplicata sia mediante le talee sia piantando i semi del fico d’india stesso.
La riproduzione consigliata è sicuramente quella attraverso la talee per diverse ragioni:
- i tempi per la riproduzione della pianta e quindi la fruttificazione sono di molto ridotti rispetto alla crescita dal seme. La pianta complessivamente impiega molto tempo per giungere allo stadio di maturazione, mediamente ci vorranno 7 anni per passare dal seme ad una pianta che produce frutti rispetto ai 2 / 3 che si impiegano per ottenere il medesimo risultato partendo invece dalla talea.
- la complessità della crescita da seme è molto più elevata rispetto all’opzione talea. I semi hanno bisogno di condizioni particolari per poter germogliare, condizioni che devono essere protratte a lungo nel tempo. Il consiglio è quello di optare per una coltivazione del fico d’india in vaso se volete proprio cimentarvi con il piantare i semi.
Torniamo alla riproduzione attraverso semina.

Semi fico d’india
Il periodo adatto per la semina è quello autunnale (per la piantagione tramite talea il periodo migliore è invece quello primaverile) periodo che coincide con l’abbondanza di frutti.
Se non si dispone di semi già pronti (li si puo’ travere comodamente su ebay o nei negozi specializzati) si puo’ optare per ricavali dai frutti stessi che ne sono abbondanti.
Per fare questo aprite un frutto ed, una volta aperto, iniziate a rimuovere grossolanamente la purea separandola il più possibile dai semi.
I semi del fico d’india sono di piccole dimensioni, ben evidenti all’interno della purea. Per facilitarvi in questa operazione il mio consiglio è quello di usare un colino a maglie stette sotto ad un flusso di acqua corrente.
Una volta terminata la pulizia del seme esso deve essere asciugato. Prestate molta cura e alla fase di pulizia e alla fase di asciugatura; da essa dipende la reale capacità di fruttificazione della pianta. Non asciugare i semi o non pulirli completamente potrebbe portare alla formazione di muffe.
Terminata questa procedura effettuate la scarificazione del seme ossia immergetelo in acqua calda (80 gradi sono più che sufficienti) e lasciate i semi a bagno per un giorno intero. Con questa procedura andiamo ad ammorbidire l’esterno del seme facilitandone la germinazione. Terminata questa seconda fase possiamo passare alla dimora (preferibilmente in vaso).
I semi vanno posti ad una profondità di circa 3 cm e ricoperti di un leggero strato di terra. Non esagerate con la profondità del seme poiché è uno dei fattori che più di frequente inficia la possibilità per la pianta di crescere. Una volta terminata la piantagione del seme riponete il vaso in un luogo soleggiato e con una temperatura il più possibile costante. Il seme ha bisogno di molto calore per poter crescere (temperature intorno ai 20 gradi sono suggerite). Evitate che il vaso subisca gelate nel periodo invernale.
Le pianticelle dopo qualche settimana inizieranno a germogliare e da li lentamente inizieranno a crescere.
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