una pianta di fico d'india sviluppata formatsi attraverso una talea
una pianta di fico d’india sviluppata formatsi attraverso una talea

La scozzolatura dei fichi d’india è una procedura tipica del sud Italia dove questa pianta è diventata parte integrante del territorio pur non essendone originaria.  Originari del Messico hanno saputo a partire dal 1500 diffondersi in tutta l’area mediterranea sino a diventare un problema per la flora autoctona visto il loro carattere infestante.

E’ una pratica antichissima che consiste di fatto nel recidere la prima fioritura che normalmente la pianta del fico d’india fa nel mese di maggio. Grazie a questo processo la pianta è forzata in una seconda fioritura ancora più abbondante che avviene nel pieno periodo estivo (luglio/agosto) di fatto ritardandone la fruttificazione.

In alcune aree del sud la scozzolatura è addirittura protratta alla festività di San Giovanni (fine agosto) per spingere al fruttificazione al mese di dicembre.

una pianta di fico d'india sviluppata formatsi attraverso una talea
una pianta di fico d’india sviluppata formatasi attraverso una talea

Senza la scozzolatura infatti la pianta del fico d’india produrrebbe i suoi carnosi frutti sul finale del mese di agosto mentre attraverso questa procedura i frutti possono essere ritardati anche fino ad ottobre/dicembre.

I frutti derivanti da questa procedura sono detti bastardoni e sono solitamente di dimensioni più generose ed abbondanti rispetto a quelli ottenuti senza scozzolatura.

 

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